Raffaella Carrà

Ciao Raffaella! Indimenticabile.

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E’ morta Raffaella Carrà!

Se ne è andata una delle icone dello spettacolo italiano ed il Premio Ausonia si unisce al cordoglio di un’intera nazione di fronte alla scomparsa di una delle sue artiste più celebri.  L’artista aveva 78 anni. “Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”. Con queste parole Sergio Japino, suo compagno per lunghissimo tempo, ha dato l’annuncio unendosi al dolore degli adorati nipoti Federica e Matteo, di Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, degli amici di una vita e dei collaboratori più stretti.

Premio Ausonia

Il Premio Ausonia riparte!

Ausonia

Il Premio Ausonia finalmente riparte!

Sometimes good things fall apart so better things can fall together. (Qualche volta le cose buone vanno in frantumi affinché cose migliori possano arrivare.)
Così diceva la grande Marilyn Monroe, mito intramontabile dello spettacolo. Le vele della nave del Premio Ausonia 2021 sono di nuovo gonfie di un vento forte di bellezza e voglia di ripartire e ricominciare. Siete pronti a salire a bordo? Vi aspettiamo!
Seguiteci qui e sui social per sapere tutti gli sviluppi e le novità.

Attilio Spirlì

Teatro: 1,2 milioni di euro per nuove produzioni dalla Calabria

Spettacolo TeatraleUna bellissima notizia che si sposa con la “ripartenza” di tutto il settore dello spettacolo che ha subito i danno maggiori dalla pandemia del Covid. La Regione Calabria ha pubblicato un avviso, disponibile in preinformazione sul portale Calabria Europa, con cui intende sostenere l’attività delle compagnie di produzione che operano nel territorio e migliorare l’indice di domanda culturale nelle aree di attrazione culturale di rilevanza strategica.

 

 

Pupi Avati

Il ritorno di Pupi Avati

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Il maestro Avati ritorna con Lei mi parla ancora

Siamo felici della notizia del ritorno del maestro Pupi Avati, che fu insignito del Premio Ausonia alla carriera nel 2020,  il 17 giugno la quarta edizione di “Castiglione Cinema 2021 – Rdc Incontra”, il festival promosso da Fondazione Ente dello Spettacolo nato quattro anni fa in occasione del 90esimo anniversario della Rivista del Cinematografo – una delle più autorevoli e con più tradizione della penisola italiana – con la finalità di far incontrare i territori con i più grandi protagonisti del mondo del cinema, della tv e del giornalismo.

Nastri d'argento

Cinema: Nastri d’Argento, Calabria in corsa

 

Le sorelle MacalusoPer il secondo anno consecutivo e causa pandemia la cerimonia dei Nastri d’Argento si svolgerà al Museo MAXXI di Roma“immaginate la piazza del museo come un cinema l’aperto con un grande schermo” è il commento di Laura Delli Colli, presidente del sindacato nazionale giornalisti cinematografici. La cerimonia, prevista per il 22 giugno, sarà una serata più formale, giornalistica, di racconto e di informazione. Una serata che racconterà il cinema italiano dell’ultimo anno che tra varie difficoltà ha presentato film di grande bellezza e dato spazio a molti esordienti. Le cinquine dei Nastri d’Argento sono di ampio respiro e attingono anche a titoli minori che hanno lasciato un chiaro segno e che si sono fatti notare, tra tutti Il buco in testa di Antonio Capuano. Cinquine che spaziano molto tra i generi cinematografici, infatti c’è anche l’horror Non mi uccidere, regia di Andrea De Sica. Per i Nastri d’Argento 2021 questa è la 75esima edizione, un numero importante, di cui già nei giorni passati sono stati rivelati alcuni premi: il Film dell’anno è Miss Marx di Susanna Nicchiarelli; il Nastro di Platino va a Sophia Loren per La vita davanti a sé di Edoardo Ponti; il Nastro Speciale a Renato Pozzetto per Lei mi parla ancora di Pupi Avati.

 

La panetteria di ostaggi

La panetteria di “Ostaggi”: da film a realtà!

panetteria 980x551 1Il cinema, la macchina dei sogni, la terra dell’immaginario dove la i sogni si materializzano stavolta ha fatto qualcosa di diverso! Siamo a Rende, Cosenza, nel Settembre 2020, nella piazza del centro commerciale Metropolis che si trasforma in un vero e proprio set a cielo aperto. La gran parte del film “Ostaggi” si sviluppa all’interno di una panetteria che affaccia proprio sulla piazza (ricostruita ad arte dalla produzione del film “Fenix Entertainment” di Riccardo Di Pasquale e diretto dalla giovane e brillante regista Eleonora Ivone).

Ed è proprio in questa panetteria che si sviluppa l’intera trama di un lavoro scritto bene con attori dal calibro di Gianmarco Tognazzi, Francesco Pannofino, Alessandro Haber, Vanessa Incontrada, Elena Cotta, Jonis Bascir. Un film che in questi giorni è in programmazione su Sky. Oggi però la “panetteria” non è più un set, ma realtà!

Una panetteria che in quella piazza prima del ciak iniziale non è mai esistita. E quel locale vuoto (per l’occasione è stato smantellato un negozio di telefonini) doveva diventare ,dopo il film, un negozio di abbigliamento, ma Francesco Vigna, giovane proprietario della struttura, in corsa, alla fine delle riprese cambia idea: ed ecco che nel mese di febbraio 2021 nasce una panetteria con prodotti di qualità destinata a diventare ,in questa ripartenza, un punto d’incontro per aperitivi e taglieri da sballo.

Carla Fracci

Carla Fracci, addio all’angelo che sapeva lottare

fracci1“Se non punti i piedi ti sbattono come una bistecca!” Questa era una frase di Carla Fracci che ha ricordato Alessandra Ferri, anche lei oggi stella internazionale della danza che ha voluto ricordare la sua grande ispiratrice, scomparsa oggi all’età di 84 anni. La regina della danza aveva una carattere forte necessario per chi intraprende la carriera nel mondo dell’arte e dello spettacolo. “Una figura storica e leggendaria, che ha lasciato un segno fortissimo’, così la ricorda il teatro alla Scala di Milano. Il presidente della Repubblica Mattarella: ‘Ha onorato il Paese con la sua eleganza e il suo impegno artistico, frutto di intenso lavoro’. Il premier Mario Draghi ha detto: ‘E’ stata una grande italiana‘. Forse è stata anche di più, come lo sono tutti coloro che diventano leggende in vita.

Nata nel 1936 a Milano, costruì la parte centrale della sua carriera studiando nella scuola di ballo della Scala, di cui poi ne diventò étoile. Figlia di un tramviere, cominciò a danzare a 10 anni alla scuola della Scala e ha tra i maestri Vera Volkova, diplomandosi nel 1954 e diventando, seguiti alcuni stage internazionali, prima ballerina tre anni dopo. Eppure l’inizio fu “per caso, su suggerimento di una coppia di amici dei genitori, che avevano un parente orchestrale appunto alla Scala di Milano. All’inizio non capivo il senso degli esercizi ripetuti, del sacrificio, dell’impegno totale mentale e fisico sino al dito mignolo” come raccontava, riferendosi al giorno in cui, affascinata dalla danza di Margot Fonteyn, aveva visto in una pausa il coreografo avvicinarsi e correggerle la posizione appunto del dito mignolo.

Maneskin

Dopo i Maneskin cambia qualcosa? Un Italia Glocal è possibile

 

maneskin2La vittoria dei Maneskin all’Eurovision fa ancora rumore. Non solo per le sterili polemiche sulla presunta assunzione di droga in diretta da parte di Damiano, il frontman della rock band di Roma, ma proprio per la storia del gruppo. Da via del Corso alla vetta dell’Europa, è il titolo più ricorrente per i ragazzi che iniziato suonando per le strade del centro, come tanti busker del nostro paese e sono arrivati a vincere l’Eurovision Song Contest, oggi la competizione musicale più vista del mondo. Certo c’è stato Toto Cutugno 31 anni e prima ancora la grande Caterina Caselli, ma oggi le cose sono diverse. Ha detto bene Manuel Agnelli, rocker e frontman degli Afterhours – una delle miglior band degli ultimo 20 anni nel nostro paese: “Adesso cambia tutto. L’Italia non sarà più solo pizza e mandolino!”

Fu proprio Manuel Agnelli a “guidare” i Maneskin nell’edizione del talent show X Factor del 2017 e poi a portarli in finale. Poi c’è stato il Sanremo della pandemia e adesso questa vittoria che porterà lo show musicale più visto al mondo ad essere organizzato nel nostro. E dal nostro paese. Che significa? Tanto. Innanzi tutto che le strategie dell’industria culturale italiane dovrebbero essere più attente e quelle che sono le tendenze nascenti e non solo seguire filoni già ben in evidenza. Era evidente che di cloni-trapper senza qualità e differenza le playlist erano sature! Come gli show tv che oggi guardano i loro i loro magri risultati e si chiedono perché senza accorgersi che sono rimasti a strategie di spettacolo di fine millennio.

Favino

Favino: insegnare cinema e teatro a scuola

favino“Vorrei chiedere ai ministri che ai nostri ragazzi si insegni ad usare la cinepresa e che, in questo momento in cui c’è bisogno di stare insieme, si insegnino le tecniche teatrali, perché dal cinema e dal teatro si impara tanta vita”.

Questa è la proposta di Pierfrancesco Favino, l’attore pluripremiato e più rappresentativo della sua generazione.  Una dichiarazione che sta trovando molto sostegno in tanti ambiente, anche perché non solo sono colonne della nostra cultura ma perché secondo molto esperti potrebbe essere importante a livello psicologico per i ragazzi per superare i disagi della pandemia. Una proposta che anche il Premio Ausonia trova importante.

Il grande Eduardo De Filippo diceva: Teatro significa vivere sul serio quello che gli altri nella vita recitano male.

 

 

 

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Addio Franco Battiato, maestro di liberazione

battiato2Franco Battiato è morto. Il cantautore siciliano si è spento a 76 anni. L’annuncio è stato dato dalla famiglia e le esequie si terranno in forma strettamente privata. Se ne va un’artista che ha allargato i confini della canzone e dello spettacolo sin dai suoi inizi. Difficile dire quale sia la sua canzone più importante. Ognuno ha la sua. Nel cuore e nelle orecchie. Battiato è ancora vivo e lo sarà sempre, esempio limpido di come cultura, spettacolo, arte siano ciò che non ha limiti e che davvero riempie di senso e grazia le nostre vite. Mentre scrivo queste poche righe riecheggia fra le mura del mio studio “Voglio vederti danzare” che parla dei “ritmi ossessivi dei riti tribali” unendo riti sciamani, balere estive e coppie di anziani che ballano vecchi valzer viennesi. Questo è lo spettacolo, questa è l’arte, questa e la cultura: liberazione. Sono tantissime le fasi artistiche ed i sentieri che il genio della Trinacria ha percorso, riuscendo sempre a mescolarle. Impossibile dimenticare che nel 1992 Battiato fece un memorabile concerto a Bagdad esibendosi anche in arabo.
Il maestro ci ha insegnato che esistono dei confini e dei limiti e che come uomini possiamo usscire dai nostri confini, superare le forme per crearne sempre nuove attraverso i media, ala comunicazione, l’arte. Un cardine del significato di essere “umani”.
Tutti cerchiamo sempre “un centro di gravità permanente”. Forse non è possibile, ma quella ricerca è quella della liberazione.

Il Premio Ausonia saluta il maestro siciliano che rimarrà sempre con noi. Un immenso grazie e Arrivederci.

Simone Corami

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